"...sostavamo
già in alto al subito e magnifico spettacolo di tutta l'ombrosa
vallata del Sabato, estatici veramente dinanzi alla mole superba
del Monte Terminio, - il Montagnone -, come è detto per antonomasia
dagli abitanti della provincia: e guardavamo senz'altro, lontan
lontano dietro alle origini di quella, i dossi azzurrognoli del
Polveracchio e del Cervalto, e sorridevaci lì fuori a manca,
affatto isolato, il bel Partenio dal color ruggine, al cui somma,
incastonato e perduto come un nido di aquila, riluceva candido il
noto Santuario di Montevergine..."
Giustino Fortunato
Non lontano
da Avellino, sul massiccio del Partenio, che domina la città,
quasi a protezione della stessa, si erge lo storico Santuario di
Montevergine, meta di numerosi turisti provenienti dalle varie regioni
d'Italia. Il monastero, posto a 1270 m. slm, caro a "Mamma
Schiavona", si può raggiungere percorrendo da Mercogliano
la caratteristica strada dai mille tornanti oppure facendosi trasportare,
in soli 7 minuti, dalla suggestiva funicolare, che s'inerpica lungo
un pendio mozzafiato. I tradizionalisti, invece, salgono a piedi
per l'antico sentiero per ringraziare o invocare la Madonna dalla
pelle scura.
Santuario, monastero,
biblioteca, museo e foresteria; l'abbazia si presenta agli occhi
del visitatore particolarmente completa.
Il monastero
fu fondato dall'eremita San Guglielmo da Vercelli intorno all'anno
1119.
San Guglielmo
impose alla sua congregazione un'impronta rigorosamente eremitica
e di povertà.
Secondo alcuni
testi, le prime costruzioni furono realizzate, per quanto riguarda
l'architettura, la scultura e la pittura, da un artista ligure,
Gualtiero. Per il monastero e la foresteria mirò ad un'architettura
sobria e pesante poggiante su robusti pilastri e con volte a crociera.
Nella chiesa utilizzò, invece, la volta a botte. Internamente,
la basilica presenta un soffitto a cassettoni, con doratura in oro
zecchino, il pavimento è in granito semilucido. In fondo
alla navata centrale vi è il presbiterio, su di eso in alto
vi sono due matronei. Addossato alla parete di fondo, s'innalza
il nuovo monumentale trono dove è stata posta l'immagine
della Madonna. Bellissima pittura della fine del sec. XIII. Si discute
ancora sull'autore dell'opera, Montano d'Arezzo e Pietro Cavallini.
Il trono si compone di marmi pregiati, antichi e moderni, di statue
e bassorilievi in bronzo, su sfondo di mosaico monocromo. In fondo
alle navate laterali della nuova chiesa si accede all'Antica Basilica.
si è conservata intatta, con la sola perdita della navata
sinistra. La navata centrale è lunga e alta, anche se non
troppo larga. In fondo vi è il presbiterio e su di esso vi
è l'altare maggiore che è di materiali molto preziosi.
A sinistra dell'altare
troviamo la Cappella della Schiodazione. In essa fu sepolto nel
1287, il maresciallo del regno di Sicilia Giovanni della Lagonessa.
sul lato destro, vi sono i resti del monumento funerario di Caterina,
figlia del maresciallo.
La cappella
del santissimo chiude la navata di destra. In questa cappella sono
da notare il baldacchino, il tabernacolo e il mausoleo quattrocentesco
di Caterina Filangieri, contessa di Avellino. A destra prima di
uscire dalla chiesa, accanto alla sala degli ex voto, possiamo notare
il corpo del "Beato Giulio", monaco di Montevergine, morto
nel 1601. Il corpo fu chiuso in un'urna di bronzo, e si conserva
da più di tre secoli e mezzo. Anche se non gli è stato
riconosciuto nessun culto pubblico, i pellegrini continuano a venerarlo
ed a fargli offerte.
Da visitare
sono, inoltre, la sala degli ex voto, che è degna di interesse
e di ammirazione e il museo dove si può ammirare il sarcofago
di Beteraldo di Lautrec, il crocifisso ligneo, la sedia abbaziale,
un arazzo di manifattura, la madonna di San Guglielmo e tante altre
sculture e pitture degne di essere ammirate.
Infine il pellegrino
non può non osservare con meraviglia, le otto sale dedicate
alla mostra del "Presepe nel Mondo".
|