LUOGHI DI VISITA - Il centro

Piazza parrocchiale

Il centro cittadino è caratterizzato da questo ampio piazzale, in parte alberato; denominato nei secoli passati "pasquè" o pasquirolo, proprio per il suo carattere di aperto spazio erboso, è oggi contraddistinto dalla monumentale fabbrica della chiesa parrocchiale. Al centro dei giardini è una stele in granitello di Baveno, eretta a ricordo della fondazione in Angera della Compagnia della S.Croce sul luogo dove la tradizione indicava l'esistenza di una chiesa. Sui lati est e sud moderni edifici contornano la piazza.

S.Maria Assunta

Sul lato nord della piazza sorge la chiesa Parrocchiale, in candida pietra d'Angera.

Sorta su di una precedente chiesa dedicata a Maria, fu rifatta a più riprese per portarla alle forme attuali. L'esterno, tutto in blocchi di pietra d'Angera, presenta un nobile e dignitoso aspetto, nonostante i plurimi interventi; la facciata è caratterizzata da decorazioni a rosetta. L'interno, a tre navate , è pesantemente decorato da affrescature ottocentesche. L'altare ottocentesco è circondato dagli stalli lignei del coro, opera di intaglio, come i sedili sul lato destro con le figure intagliate di alcuni santi . Il presbiterio e le due cappelle laterali sono chiuse dalla pregevole balaustra settecentesca ad andamento sinuoso, in marmo nero con intarsi marmorei di vari colori. Nella navata centrale, sull'ultimo pilastro di sinistra, è il notevole pulpito ligneo con intagliate scene di vita della Vergine e al centro l'Assunta. All'inizio della navata di sinistra è il battistero. Ai lati sono due antiche statue in pietra d'Angera, ritenute di S.Pietro e S.Paolo. Nella navata destra si apre la cappella dell'Addolorata con la statua proveniente dalla soppressa chiesa dei Serviti nel convento di S.Caterina. Nella sacrestia, con armadi seicenteschi, è conservata in una teca la cappa purpurea appartenuta a S.Carlo; nell'attiguo giardino è collocata una statua, simile a quelle del battistero, molto deteriorata, che la tradizione vuole rappresenti improbabilmente la dea pagana Angerona.

S.Alessandro

La chiesa di S.Alessandro, di antica fondazione, forse longobarda è dedicata ai martiri anauniesi. Dopo il passaggio del titolo prepositurale alla chiesa dell'Assunta , S.Alessandro cadde in rovina e nel 1579 se ne decise la distruzione e la sua riedificazione. L'attuale edificio è frutto della ricostruzione seicentesca; solo il campanile rimane a ricordo della chiesa precedente. Sopra al portale di facciata è una finestra con cartiglio a conchiglia e ai lati dell'ingresso due sbiadite figure affrescate di santi. L'interno, ad unica navata, è un bell'esempio unitario d'arte lombarda seicentesca, con capitelli decorati e delicate figure di angeli a stucco. Sull'arco trionfale due angeli in stucco reggono il Crocefisso. Il presbiterio, delimitato dalla balaustra in pietra d'Angera, è dominato dall'altare ligneo. La volta, di esuberante decorazione plastica, ha nelle specchiature ingenui affreschi seicenteschi con angeli musicanti, i quattro evangelisti ed allegorie eucaristiche. La chiesa ha ricevuto nel 1994 un completo restauro che l'ha riportata al primitivo splendore.

Lungolago

Il nucleo antico dell'abitato si affaccia a lago lungo la riva, contrassegnata dall'attuale piazza Garibaldi, già piazza del lago. L'odierno piazzale si presenta con la formazione dell'allea di ippocastani in triplice filare, ridotti poi a due, e con il riempimento della riva con il lineare prato comunale. Il lungolago ha inizio dal campo sportivo, sorto sull'area del Lungolago "portello". La compatta sequenza degli edifici che si affacciano sulla piazza Garibaldi, salvo qualche incongruo inserimento moderno ad interrompere l'equilibrio, mantiene l'antico e nobile aspetto. Di rilievo sono alcuni palazzi: la graziosa villetta Liberty con torretta e decorazioni floreali sulla facciata; a fianco è il Municipio. Più avanti, di fronte al porto, è il palazzo Borromeo, oggi di private abitazioni, di forme nobili ed eleganti, con corpo centrale sottolineato da un timpano triangolare e una lunga balconata al primo piano. Presso il portone d'ingresso una lapide, ricorda il soggiorno di Garibaldi in quella casa nel giugno 1862.

Il porto

Di fronte al palazzo Borromeo è il possente quadrilatero in massi di granito del cosiddetto "porto austriaco", voluto per dotare la sponda lombarda di un approdo sicuro ai navigli commerciali del basso lago. Oggi il porto, persa la sua originaria funzione commerciale, è utilizzato come ricovero dei natanti da diporto.

Madonna della Riva

A ovest la piazza Garibaldi è chiusa dall'imponente fabbrica incompiuta del Santuario detto della Madonna della Riva. Sul luogo sorgeva un tempo una semplice edicola campestre con la figura della Vergine col Bambino. La tradizione vuole che il 27 giugno 1657 una pia donna vide il volto della Vergine lacrimare sangue. Da questo fatto miracoloso crebbe la venerazione per l'effigie e l'esigenza di erigere attorno all'edicola un Santuario. Il grandioso progetto prevedeva un ampio edificio con aula centrale ottagona di forma allungata; in realtà si costruì solo il coro ed il presbiterio, rimanendo incompiuto il paramento esterno e la realizzazione completa del progetto. L'interno, dall'ampia spazialità proiettata in altezza, è stato reso più luminoso con il recente restauro che ha dato una chiara tonalità alle pareti. Al centro è l'elegante altare con la venerata immagine della Madonna col Bambino, modesta opera locale datata 1443, staccata dal muro originario e trasportata su tela; attorno l'incornicia un dipinto con angeli musicanti e adoranti. Sulla parete di sinistra spicca maestoso il dipinto a due tele attribuito al Genovesino con la "Visita di S.Carlo Borromeo alle Tre Valli", che decorava un tempo le ante a sportello dell'Organo della chiesa prepositurale. Sulla parete di destra sono cinque tele seicentesche. Sulla facciata esterna, a destra, sono incisi i livelli raggiunti dalle piene del lago del 4 novembre 1705 e del 4 ottobre 1868.

Viale della Repubblica

Il lungolago alberato prosegue verso ovest con il nome di viale della Repubblica, fiancheggiato da vasti prati fino alla riva del lago. Alla fine del rettilineo, a sinistra, si apre il piazzale della Vittoria dov'è l'imbarcadero dei battelli della Navigazione Lago Maggiore. Al centro del piazzale è il massiccio monumento ai Caduti, rappresentante un fante di vedetta, opera novecentista in granito, eretto a ricordo degli angeresi caduti durante la prima Guerra Mondiale. Da qui il lungolago prosegue verso Ranco piegando a nord, con il nome di viale Pietro Martire, già nel secolo scorso Strada d'Amore. Dietro si staglia, fino a lambire la sovrastante Rocca, lo squarcio della cosiddetta Pietrera d'Amore, cava della famosa pietrera d'Angera, utilizzata fin dall'antichità come materiale da costruzione; per diminuire i danni e porre fine agli allarmi sulla stabilità della Rocca, fu definitivamente chiusa. Oggi si cava solo per recuperare dei blocchi da destinare ad opere di restauro negli edifici storici. Poco più avanti, sulla riva, è il Lido comunale.

Via Mario Greppi

Dal viale Pietro Martire si può ritornare alla piazza Parrocchiale per la "Strada di mezzo" che risale, in parallelo al lungolago, attraversando l'abitato. Questa arteria è stata individuata come l'asse viario principale dell'assetto urbano di Angera. Nel primo tratto occidentale la strada è denominata via Carlo Ondoli, un tempo abitata da pescatori. Al n.5 è l'ampio ingresso di casa Greppi, dove visse l'avvocato Antonio Greppi, insigne uomo politico e scrittore. All'incrocio con la via Arturo Merzagora, già Contrada dell'Amore, è l'ex chiesa di S.Vittore, ora trasformata in abitazioni civili. La chiesa, d'antiche origini, fu rifatta in età barocca. Oggi, seppur con le divisioni in ambienti d'abitazione, l'edificio mantiene ancora ben visibile la struttura della chiesa, con facciata verso strada. L'impianto, a navata unica e transetto, ha un'abside poligonale aggiunta e un intatto campanile sul lato meridionale. All'interno tracce delle decorazioni a stucco dei capitelli e delle volte; murata è una formella con il Cristo, d'epoca romanica. Proseguendo per la strada principale, che da qui prende il nome di via Greppi, sulla sinistra è l'ingresso alla villa Palletta, ora Bordini, elegante costruzione del 1854, frutto della trasformazione di una precedente villa dei Marinoni. Sopra il monumentale ingresso è l'orologio con banderuola segnavento. Dietro alla villa si estende fino alle pendici della Rocca il bel giardino all'italiana. Nella perpendicolare via Paletta, a destra, pochi avanzi ricordano l'ex chiesa di S.Antonio, sorta nel 1590 sulla precedente di S.Stefano. La successiva via Cavour un tempo era denominata "Contrada delle Monache" a ricordo del Convento di S.Teresa. Soppresso il convento nel 1782, ancor oggi se ne vedono le tracce, nell'ambito di abitazioni private. Poco oltre, su di uno slargo in via Greppi, è la moderna sede della Banca Popolare di Luino e di Varese ornata, sulla parte a lato della facciata, da un graffito rappresentante il Lago Maggiore ed il Varesotto.


LUOGHI DI VISITA - Il centro

Piazza parrocchiale

Il centro cittadino è caratterizzato da questo ampio piazzale, in parte alberato; denominato nei secoli passati "pasquè" o pasquirolo, proprio per il suo carattere di aperto spazio erboso, è oggi contraddistinto dalla monumentale fabbrica della chiesa parrocchiale. Al centro dei giardini è una stele in granitello di Baveno, eretta a ricordo della fondazione in Angera della Compagnia della S.Croce sul luogo dove la tradizione indicava l'esistenza di una chiesa. Sui lati est e sud moderni edifici contornano la piazza.

S.Maria Assunta

Sul lato nord della piazza sorge la chiesa Parrocchiale, in candida pietra d'Angera.

Sorta su di una precedente chiesa dedicata a Maria, fu rifatta a più riprese per portarla alle forme attuali. L'esterno, tutto in blocchi di pietra d'Angera, presenta un nobile e dignitoso aspetto, nonostante i plurimi interventi; la facciata è caratterizzata da decorazioni a rosetta. L'interno, a tre navate , è pesantemente decorato da affrescature ottocentesche. L'altare ottocentesco è circondato dagli stalli lignei del coro, opera di intaglio, come i sedili sul lato destro con le figure intagliate di alcuni santi . Il presbiterio e le due cappelle laterali sono chiuse dalla pregevole balaustra settecentesca ad andamento sinuoso, in marmo nero con intarsi marmorei di vari colori. Nella navata centrale, sull'ultimo pilastro di sinistra, è il notevole pulpito ligneo con intagliate scene di vita della Vergine e al centro l'Assunta. All'inizio della navata di sinistra è il battistero. Ai lati sono due antiche statue in pietra d'Angera, ritenute di S.Pietro e S.Paolo. Nella navata destra si apre la cappella dell'Addolorata con la statua proveniente dalla soppressa chiesa dei Serviti nel convento di S.Caterina. Nella sacrestia, con armadi seicenteschi, è conservata in una teca la cappa purpurea appartenuta a S.Carlo; nell'attiguo giardino è collocata una statua, simile a quelle del battistero, molto deteriorata, che la tradizione vuole rappresenti improbabilmente la dea pagana Angerona.

S.Alessandro

La chiesa di S.Alessandro, di antica fondazione, forse longobarda è dedicata ai martiri anauniesi. Dopo il passaggio del titolo prepositurale alla chiesa dell'Assunta , S.Alessandro cadde in rovina e nel 1579 se ne decise la distruzione e la sua riedificazione. L'attuale edificio è frutto della ricostruzione seicentesca; solo il campanile rimane a ricordo della chiesa precedente. Sopra al portale di facciata è una finestra con cartiglio a conchiglia e ai lati dell'ingresso due sbiadite figure affrescate di santi. L'interno, ad unica navata, è un bell'esempio unitario d'arte lombarda seicentesca, con capitelli decorati e delicate figure di angeli a stucco. Sull'arco trionfale due angeli in stucco reggono il Crocefisso. Il presbiterio, delimitato dalla balaustra in pietra d'Angera, è dominato dall'altare ligneo. La volta, di esuberante decorazione plastica, ha nelle specchiature ingenui affreschi seicenteschi con angeli musicanti, i quattro evangelisti ed allegorie eucaristiche. La chiesa ha ricevuto nel 1994 un completo restauro che l'ha riportata al primitivo splendore.

Lungolago

Il nucleo antico dell'abitato si affaccia a lago lungo la riva, contrassegnata dall'attuale piazza Garibaldi, già piazza del lago. L'odierno piazzale si presenta con la formazione dell'allea di ippocastani in triplice filare, ridotti poi a due, e con il riempimento della riva con il lineare prato comunale. Il lungolago ha inizio dal campo sportivo, sorto sull'area del Lungolago "portello". La compatta sequenza degli edifici che si affacciano sulla piazza Garibaldi, salvo qualche incongruo inserimento moderno ad interrompere l'equilibrio, mantiene l'antico e nobile aspetto. Di rilievo sono alcuni palazzi: la graziosa villetta Liberty con torretta e decorazioni floreali sulla facciata; a fianco è il Municipio. Più avanti, di fronte al porto, è il palazzo Borromeo, oggi di private abitazioni, di forme nobili ed eleganti, con corpo centrale sottolineato da un timpano triangolare e una lunga balconata al primo piano. Presso il portone d'ingresso una lapide, ricorda il soggiorno di Garibaldi in quella casa nel giugno 1862.

Il porto

Di fronte al palazzo Borromeo è il possente quadrilatero in massi di granito del cosiddetto "porto austriaco", voluto per dotare la sponda lombarda di un approdo sicuro ai navigli commerciali del basso lago. Oggi il porto, persa la sua originaria funzione commerciale, è utilizzato come ricovero dei natanti da diporto.

Madonna della Riva

A ovest la piazza Garibaldi è chiusa dall'imponente fabbrica incompiuta del Santuario detto della Madonna della Riva. Sul luogo sorgeva un tempo una semplice edicola campestre con la figura della Vergine col Bambino. La tradizione vuole che il 27 giugno 1657 una pia donna vide il volto della Vergine lacrimare sangue. Da questo fatto miracoloso crebbe la venerazione per l'effigie e l'esigenza di erigere attorno all'edicola un Santuario. Il grandioso progetto prevedeva un ampio edificio con aula centrale ottagona di forma allungata; in realtà si costruì solo il coro ed il presbiterio, rimanendo incompiuto il paramento esterno e la realizzazione completa del progetto. L'interno, dall'ampia spazialità proiettata in altezza, è stato reso più luminoso con il recente restauro che ha dato una chiara tonalità alle pareti. Al centro è l'elegante altare con la venerata immagine della Madonna col Bambino, modesta opera locale datata 1443, staccata dal muro originario e trasportata su tela; attorno l'incornicia un dipinto con angeli musicanti e adoranti. Sulla parete di sinistra spicca maestoso il dipinto a due tele attribuito al Genovesino con la "Visita di S.Carlo Borromeo alle Tre Valli", che decorava un tempo le ante a sportello dell'Organo della chiesa prepositurale. Sulla parete di destra sono cinque tele seicentesche. Sulla facciata esterna, a destra, sono incisi i livelli raggiunti dalle piene del lago del 4 novembre 1705 e del 4 ottobre 1868.

Viale della Repubblica

Il lungolago alberato prosegue verso ovest con il nome di viale della Repubblica, fiancheggiato da vasti prati fino alla riva del lago. Alla fine del rettilineo, a sinistra, si apre il piazzale della Vittoria dov'è l'imbarcadero dei battelli della Navigazione Lago Maggiore. Al centro del piazzale è il massiccio monumento ai Caduti, rappresentante un fante di vedetta, opera novecentista in granito, eretto a ricordo degli angeresi caduti durante la prima Guerra Mondiale. Da qui il lungolago prosegue verso Ranco piegando a nord, con il nome di viale Pietro Martire, già nel secolo scorso Strada d'Amore. Dietro si staglia, fino a lambire la sovrastante Rocca, lo squarcio della cosiddetta Pietrera d'Amore, cava della famosa pietrera d'Angera, utilizzata fin dall'antichità come materiale da costruzione; per diminuire i danni e porre fine agli allarmi sulla stabilità della Rocca, fu definitivamente chiusa. Oggi si cava solo per recuperare dei blocchi da destinare ad opere di restauro negli edifici storici. Poco più avanti, sulla riva, è il Lido comunale.

Via Mario Greppi

Dal viale Pietro Martire si può ritornare alla piazza Parrocchiale per la "Strada di mezzo" che risale, in parallelo al lungolago, attraversando l'abitato. Questa arteria è stata individuata come l'asse viario principale dell'assetto urbano di Angera. Nel primo tratto occidentale la strada è denominata via Carlo Ondoli, un tempo abitata da pescatori. Al n.5 è l'ampio ingresso di casa Greppi, dove visse l'avvocato Antonio Greppi, insigne uomo politico e scrittore. All'incrocio con la via Arturo Merzagora, già Contrada dell'Amore, è l'ex chiesa di S.Vittore, ora trasformata in abitazioni civili. La chiesa, d'antiche origini, fu rifatta in età barocca. Oggi, seppur con le divisioni in ambienti d'abitazione, l'edificio mantiene ancora ben visibile la struttura della chiesa, con facciata verso strada. L'impianto, a navata unica e transetto, ha un'abside poligonale aggiunta e un intatto campanile sul lato meridionale. All'interno tracce delle decorazioni a stucco dei capitelli e delle volte; murata è una formella con il Cristo, d'epoca romanica. Proseguendo per la strada principale, che da qui prende il nome di via Greppi, sulla sinistra è l'ingresso alla villa Palletta, ora Bordini, elegante costruzione del 1854, frutto della trasformazione di una precedente villa dei Marinoni. Sopra il monumentale ingresso è l'orologio con banderuola segnavento. Dietro alla villa si estende fino alle pendici della Rocca il bel giardino all'italiana. Nella perpendicolare via Paletta, a destra, pochi avanzi ricordano l'ex chiesa di S.Antonio, sorta nel 1590 sulla precedente di S.Stefano. La successiva via Cavour un tempo era denominata "Contrada delle Monache" a ricordo del Convento di S.Teresa. Soppresso il convento nel 1782, ancor oggi se ne vedono le tracce, nell'ambito di abitazioni private. Poco oltre, su di uno slargo in via Greppi, è la moderna sede della Banca Popolare di Luino e di Varese ornata, sulla parte a lato della facciata, da un graffito rappresentante il Lago Maggiore ed il Varesotto.

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