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Da Cancello al Castello di Arienzo
escursione storico naturalistica dal Castello di Cancello al Castello di Arienzo e ritorno

Comuni: S. Felice a Cancello - Arienzo (CE)
Partenza ed arrivo: P.zza Castra Marcelli di Cancello (mt. 30 slm)
Quota max: Monte S. Angelo - mt. 676
Sviluppo: Km 30 circa (per l'intero percorso ad anello)
Tempo medio di percorrenza: ore 10
Rifornimento acqua:
Collina di Cancello (andata)
Sorgente loc. Santuario S. Angelo a Palombara
Loc. Peschiera
Collina di Cancello (ritorno)
Difficoltà: (EE medio-alta)

Guida al Percorso

Il punto di partenza è la Piazza "Castra Marcelli" di Cancello Scalo (frazione del Comune di S. Felice a Cancello). Detto nome deriva dall'accampamento del Console Romano Marcello, che, in queste località, sconfisse Annibale. Nei pressi, più precisamente in località Piazza Vecchia, sono in corso gli scavi dell'antichissima Città di "Suessola", da cui prende il nome la valle comprendente i Comuni di S. Felice a Cancello, Arienzo, S. Maria a Vico e Cervino.
Suessola fu costruita dal popolo degli Ausoni-Osci molti secoli prima di Cristo; fu alleata dei Romani e nell'ambito del suo territorio, nel 338 a.C., fu combattuta la terza battaglia tra i Romani e i Sanniti. Rimase colonia Romana sino alla caduta dell'Impero. Al tempo dei Longobardi appartenne al Ducato di Benevento. La sua fine avvenne nell'anno 879 d.C., quando fu distrutta e data alle fiamme dai Saraceni.
Lasciata la piazza, ci si incammina per la salita che porta al "Castello di Cancello" (mt 212). Il castello, di origine longobarda, in epoca recente fu un sito di accampamento e di osservatorio delle truppe americane, impegnate nella seconda guerra mondiale. Seguendo il crinale, si sale sulla Collina di Cancello, passando per la fontana dell'Acquedotto Vesuviano (1° punto di rifornimento acqua), che fa giungere l'acqua da Serino (AV) a Napoli. Siamo alle prime propaggini del "Parco del Partenio", da dove è possibile osservare un duplice panorama: a destra il golfo di Napoli, Capri e la pianura Nolana, a sinistra la Valle di Suessola il Castello di Maddaloni e, più in lontananza, la Reggia di Caserta. Lungo il percorso si trovano vecchi ruderi di case coloniche, complete anche di forno all'aperto, tipiche della zona.
Fino a non molto tempo fa, queste colline erano completamente coltivate ed abitate; sul versante sud è ancora possibile osservare i terrazzamenti per le coltivazioni; su quello nord, invece, sono presenti, tutt'ora, in prevalenza, boschi cedui di castagno (loc. "Serra Valle"). Dopo una repentina discesa da quota 487 a quota 315, si raggiunge il rudere della "Cappella di S. Angelo a Palombara", attualmente deturpato dall'adiacenza di uno stabile in ristrutturazione. Ai tempi degli antichi pellegrinaggi, la Cappella era un punto di riposo, a metà strada tra San Felice ed il Santuario di S. Angelo a Palombara.
Dalla Cappella, lungo una irta salita, si raggiunge il "Santuario di S. Angelo a Palombara" (mt. 550), dedicato all'Arcangelo S. Michele, che si erge quasi a nido d'aquila sullo sperone che domina S. Felice a Cancello.
Esso, costruito molto tempo prima dell'anno 1000, appartenne ai Padri Benedettini di S. Sofia di Benevento e fu elevato fino al titolo di Badia. A circa 100 mt dal Santuario si trova una sorgente (2° punto di rifornimento acqua).
Salendo lungo una mulattiera, si raggiunge Monte S. Angelo (mt. 676), cima più alta dell'escursione. Sul crinale si trovava un insediamento Sannita ed è possibile osservare i resti di alcune tombe di quell'epoca. Dopo un bel tratto di crinale, da cui si ammira sempre un bellissimo panorama, si attraversano le località "Varamonte" e "Trincione", fino a raggiungere la piana di "M. Fellino" (mt. 668). Il Monte Fellino è a strapiombo sui Comuni di Roccarainola e Cicciano (NA).
Da questo punto è possibile osservare tutta la catena montuosa del Partenio che, attraverso la sua cima più alta ("M.te Avella" - mt. 1600), raggiunge il Santuario di Montevergine, meta di antichi pellegrinaggi degli abitanti di S. Felice. Attualmente, grazie all'impegno dell'Associazione POLIS di S. Felice a Cancello, è stata ripristinata questa vecchia consuetudine. Scendendo fino a quota 422 mt., si giunge al "Vado di Carpine", valico usato dagli antichi romani per raggiungere Nola dall'Appia. Attraverso la discesa per la strada asfaltata si giunge in loc. "S. Marzano" (mt. 390), ove anticamente esisteva un piccolo villaggio e una sorgente attualmente essiccata. S. Marzano era un punto di ristoro per chi doveva raggiungere l'agro Nolano attraverso il Vado di Carpine.
All'incrocio di S. Marzano, invece di proseguire per la discesa, si svolta per lo stradello a destra che, attraverso un percorso per la maggior parte pianeggiante, a mezza costa, conduce al "Castello di Arienzo" (mt. 430). Il castello si trova in cima al "Monte Castello", sul cui crinale vi è il confine tra i comuni di S. Felice a Cancello ed Arienzo.
Le specie arboree prevalenti sono il Pino nero ed il Pino d'Aleppo da rimboschimento. E' possibile ammirare un vasto panorama su tutta la Valle di Suessola. Il castello di Arienzo fu fatto costruire nell'anno 880 d. C. dal Principe "Landulfo Suessolano", a seguito della distruzione della Città di Suessola, per trovare riparo dalle continue rapine e scorrerie in tutta la valle. Il castello divenne così la città fortificata dei suessolani, chiamata anche "Vecchio Arienzo". Oggi è ridotto allo stato di pochi ruderi, ma se ne può facilmente immaginare l'antica maestosità.
Lasciato Monte Castello, si discende per il percorso sopra la Loc. Talanico, fino a raggiungere il sentiero dell'acquedotto, detto "Traforo". Dopo poche centinaia di metri si raggiunge loc. "Peschiera", dove si trova una fontana (3° punto di rifornimento acqua). In questo punto si può effettuare la sosta per rifocillarsi e riposarsi.
Il percorso del ritorno a Cancello, da questo momento, è sempre pianeggiante, a mezza costa, con una quota media di mt. 250. Ci si può rinfrancare all'ombra di boschi di castagno e noccioletti da coltivazione. Questo percorso, per le sue particolari caratteristiche (pianeggiante ed ombreggiato), è molto praticato dagli amanti della corsa campestre. Incontrando di nuovo il Castello di Cancello, scendendo dalla collina, si ritorna al punto di partenza (Piazza Castra Marcelli).

A CURA DEL RESPONSABILE SEZIONE NATURALISTICA: ANGELO DI ROSA