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Da Cancello al Castello di Cancello
escursione storico naturalistica da Piazza Castro Marcello al Castello di Cancello (mt. 200 slm)

Percorso: Piazza Castro Marcello - Castello di Cancello
Distanza: Km 6 (andata e ritorno)
Tempo medio di percorrenza: ore 3 (andata e ritorno, soste comprese)

Aspetti Naturalistici

La collina di Cancello è la prima propaggine del "PARCO DEL PARTENIO". Sul versante NORD la specie predominante è il Castagno, mentre sul versante SUD è quasi inesistente la vegetazione arborea, sia a causa della esposizione molto assolata che per i continui incendi. Nelle giornate limpide e senza foschia è possibile ammirare un bellissimo panorama sul Golfo di Napoli, con l'isola di Capri ed il Vesuvio.



Cenni Storici

Il nome Cancello deriva da "Castra Marcelli", poichè nelle vicinanze era accampato il console romano che sconfisse Annibale. Il castello di Cancello, che segna il termine della "Valle di Suessola" è di origine longobarda. In epoca recente fu un sito di accampamento e di osservatorio delle truppe americane, impegnate nella seconda guerra mondiale. Esso, come un leggendario eroe medievale prossimo al tramonto, con la sua sagoma massiccia e quadrata, sembra guardare malinconico e pensoso all'antichissima città di "Suessola".



La città di "Suessola"

Ad Ovest della stazione ferroviaria di Cancello e precisamente in località Piazza Vecchia, fu costruita dal popolo degli Ausoni Osci, in epoca non determinata, ma certamente molti secoli prima di Cristo, la città di Suessola. gli antichi Suessolani adoravano la Dea Cerere come loro speciale protettrice, perchè Dea dei campi e dei raccolti. Ancora oggi il territorio della Valle di Suessola è tra i più fertili della Campania. Suessola fu alleata sincera dei Romani. Nell'ambito del suo territorio, nel 338 a.C., fu combattuta la terza battaglia tra i Romani e i Sanniti. Onorata, per la sua fedeltà, della cittadinanza romana ed elevata a rango di Municipio, fu, dopo la seconda resa di Capua insieme con le altre città passate per paura con Annibale, declassata a livello di Prefettura, sia pure di ordine superiore. Risorta circa il 90 a.C., quando da Roma vi fu mandata una colonia, ebbe il senato, una nobiltà, una plebe. Fu, insomma, come peraltro si legge in numerose testimonianze marmoree, una Res Publica regolarmente curata da decurioni, duumviri, questori, edili, censori, tribuni, decemviri per l'amministrazione della giustizia, sacerdoti... Ebbe i suoi templi dislocati , un pò dovunque, nel suo territorio, specie sulle alture; ebbe teatri, portici, anfiteatri, palestre, terme ed altri importanti edifici. La città di Suessola rimase colonia romana sino alla caduta dell'Impero ma, sopravvenute poi le invasioni di barbari, subì la stessa sorte delle città vicine. Al tempo dei Longobardi Suessola appartenne al Ducato di Benevento. La sua fine avvenne nell'anno 879 d.C., quando fu distrutta e data alle fiamme dai Saraceni.


A CURA DEL RESPONSABILE SEZIONE NATURALISTICA: ANGELO DI ROSA